E’ aperta la CFP per l’edizione 2022 della Conferenza ASITA dal titolo GEOMATICA PER LA TRANSIZIONE VERDE E DIGITALE, che si terrà a Genova dal 20 al 24 giugno.
Qui il link per accedere alla pagina dove sono riportati i temi, le date e la modalità di sottomissione dei lavori che, come la scorsa edizione, prevede due diversi canali per gli autori, atti online della conferenza e Proceedings nella serie Springer “Communications in Computer and Information Science Series – CCIS”.
Con il nuovo anno, il prof. Gandolfi e la prof.ssa Zamperlin lasciano i ruoli che hanno rivestito nell’ultimo triennio, passando il testimone alla Prof.ssa Sebillo e al Prof. Borgogno Mondino. Sebbene le elezioni siano avvenute precedentemente per consentire un proficuo affiancamento alle attività organizzative già in corso per l’edizione 2022 della Conferenza, è con l’inizio del nuovo anno, infatti, che si è avuto l’avvicendamento nelle cariche di presidente per il triennio 2022 – 2024.
La prof.ssa Sebillo, già vicepresidente della Federazione e membro del Consiglio Direttivo in qualità di presidente di AMFM GIS Italia, ha da sempre sostenuto l’esigenza di un profondo rinnovamento ed ha operato in linea con il Presidente e gli altri membri del Consiglio, consapevole che fossero ben presenti i presupposti e le persone giuste affinché ciò potesse avvenire. “Ora, abbiamo davanti una sfida importante. La pausa a cui siamo stati obbligati dalla pandemia Covid-19 ha inevitabilmente rallentato il processo di rinnovamento intrapreso, ma ritengo fondamentale proseguire senza soluzione di continuità lungo questo percorso, intervenendo, se necessario, ancor più radicalmente. ASITA è chiamata ad una azione di ripresa e di rilancio delle attività, che richiede un rinnovato impegno propositivo e una forte interazione negli ambiti in cui la Federazione è sempre stata naturalmente presente. Ma non solo questo: la sfida è ancora più grande. Sono convinta infatti che, sebbene gli intenti con cui è nata ASITA siano ancora attuali, occorre mettere in discussione costruttivamente le modalità da adottare per concretizzarli. Abbiamo uno scenario di partenza noto, abbiamo degli obiettivi, dobbiamo lavorare per definire il percorso da seguire per dare sostanza a tutto ciò. E le strategie da seguire esistono. Nonostante le criticità che abbiamo vissuto e che ancora stiamo vivendo, abbiamo infatti un’occasione irripetibile di ripresa, che in tempi diversi, mai avremmo potuto pensare ci sarebbe stata data. Essa si concretizza nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, contributo italiano al Next Generation Plan della Commissione Europa, che si unirà al Green Deal Europeo e, con respiro internazionale, nei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030. Si tratterà sicuramente di un percorso articolato, che andrà opportunamente programmato in termini di risorse e tempo, e che richiederà il contributo di tutti i rappresentanti membri del Consiglio Direttivo e del Consiglio Scientifico, allargati possibilmente per includere ulteriori competenze e professionalità. Faccio quindi un grosso “in bocca al lupo” ad Enrico e a tutti i membri del consiglio direttivo e di quello scientifico, ringrazio i presidenti uscenti per il prezioso lavoro svolto, e un arrivederci a presto all’edizione 2022 della Conferenza ASITA che si terrà a Genova a fine giugno”. (Monica Sebillo)
Il prof. Enrico Borgogno-Mondino, già vicepresidente del Consiglio Scientifico (CS) e membro del Consiglio Direttivo ASITA in rappresentanza AIT, ha condiviso e sostenuto gli sforzi di rinnovamento attuati dalle precedenti presidenze. “Nella mia visione ASITA deve rendere reciprocamente permeabili alle tematiche territoriali i portatori di interesse (professionisti ed Enti), i portatori di conoscenza (Accademia e Ricerca) e l’industria, con l’idea di promuovere un trasferimento tecnologico virtuoso che possa generare benefici per tutti. Le 4 Associazioni Scientifiche, anime di mutua complementarietà in ASITA, devono operare come catalizzatori per accelerare il processo di permeazione, aggregando comunità internamente simili, ma diverse le une dalle altre, portandone le istanze in ASITA e restituendo loro soluzioni, proposte e contatti. Deve altresì guardare all’esterno in un tentativo di coinvolgimento di professionalità nuove anche esterne alle 4 associazioni fondatrici, prospettando in modo inclusivo anche l’accoglimento delle stesse al proprio interno. Frequento ASITA fin dal 1998, l’ho vista crescere negli anni per poi ridimensionarsi attestandosi al livello di partecipazione attuale che, pur lontano da quella degli anni d’oro, ancora racconta di un grande, e forse rinnovato, fermento attorno alle tematiche territoriali. Oggi più che mai la contingenza storica, anche richiamata, seppur in modo indiretto, dalle istanze del Piano Nazionale di Recupero e Resilienza (PNRR) reclama le nostre competenze. ASITA può e deve approfittare del momento, non arretrare ma aggredire. La maggiore criticità che intravedevo qualche anno fa, e cioè quella della riduzione numerica della componente Accademica/Scientifica, che ho sempre ritenuto volàno di ASITA, già con la passata Presidenza è stata affrontata in modo deciso e, a mio avviso, vincente inaugurando la stagione della pubblicazione indicizzata che continuerò a sostenere in modo convinto. La nuova sfida di oggi, nella mia visione, è il rafforzamento del ruolo di ASITA nel sostenere il trasferimento tecnologico che da un lato supporta l’impresa e dall’altro consente all’Accademia di spendersi proficuamente sulla Terza Missione alla quale è chiamata. Credo in perfetta continuità con il Presidente che mi ha preceduto, che ASITA debba esistere OLTRE il convegno, superando la propria identificazione come EVENTO e migrando ad ORGANO NAZIONALE ad impatto continuato. L’ipotizzata cadenza biennale ne rafforzerà la visibilità istantanea, ma non ne esaurirà il lavoro ed il ruolo che, invece, mi immagino costantemente e strutturalmente presenti a livello nazionale. Il tentativo è quello di portare ASITA su tutti i tavoli in cui le Scienze Territoriali siano chiamate a dare il proprio contributo. Penso quindi ad uno scenario in cui ASITA promuova finalmente scambi/osmosi effettivi tra ricerca, industria ed enti territoriali nel tentativo di creare gruppi ed alleanze complementari pronte a rispondere a sollecitazioni progettuali nazionali ed Internazionali. Un ruolo tra tutti mi è caro e auspicabile: quello che vedrebbe ASITA come Organo certificatore dei processi e degli strumenti per tutti quei Servizi che siano geograficamente basati.” (Enrico Borgogno-Mondino)
Lunedì 20 dicembre 2021 ore 16.00 Con la partecipazione di Raffaele Gennerino e Chiara Angiolini di TomTom, Francesco Altamura di GeoJunxion, Mauro Caccia di Ware Place-Egon.
Valerio Zunino (StudioSit SA e Vice Presidente AMFM GIS Italia)
“In questo periodo di grandi trasformazioni, focalizzare il borsino dei dati geografici dei prossimi mesi ed anni, cercando di captare segnali di tendenza e attingendo da sensazioni provenienti dal mercato e dal nostro sentire, sembra un esercizio utile, cosi come credo sia tale il desiderio di confronto sul tema tra addetti ai lavori. Per stimolare tutto questo, abbiamo invitato a discutere insieme a noi alcune importanti realtà di impresa che gravitano attorno al nostro territorio e a quello continentale e mondiale.”
Quanto è importante l’attività di trattamento, bonifica e normalizzazione dei dati legati alla localizzazione, a partire dalle diverse fonti (pubbliche o private) dalle quali vengono reperiti?
Tomtom (Chiara Angiolini / Raffaele Gennerino)
“L’attività di trattamento, bonifica e normalizzazione dei dati è fondamentale per un’azienda come la nostra dove tutti i dati confluiscono in un database globale a livello mondiale. Chiaramente, l’importanza deriva molto dal tipo di fonte che viene utilizzata. Generalmente, con certi fornitori privati, che possiamo definire storici, in quanto lavorano con noi da molto tempo, il dato che otteniamo è qualitativamente alto, per cui, anche se è comunque importante procedere ad una normalizzazione, questo processo è più semplice. Per le fonti come gli Open data per esempio, questo processo diventa ancora più fondamentale in quanto è ancora mancante una standardizzazione dei dati che provengono dalla pubblica amministrazione, anche se notiamo recentemente gli sforzi per arrivarci.”
Geojunxion (Francesco Altamura)
“L’attività di trattamento, bonifica e normalizzazione dei dati legati alla localizzazione ha un ruolo fondamentale in GeoJunxion. Infatti è essenzialmente il core business di GeoJunxion B.V. che, nell’evoluzione del brand (da AND a GeoJunxion), si è trasformata da produttore e distributore tradizionale di mappe di navigazione ad aggregatore e distributore di dati di valore aggiunto, con forte dinamicità e variabilità nel tempo e map-agnostic, quindi utilizzabili in qualsiasi altro contesto cartografico. Per GeoJunxion B.V. raccogliere, aggregare, bonificare, normalizzare dati provenienti dalle sorgenti più disparate, pubbliche o private, per poi realizzare e consegnare al cliente, o distribuire al mercato, database fruibili, rappresenta il “pane quotidiano” delle attività aziendali.”
EGON – Wareplace (Mauro Caccia)
“E’ dagli anni ’90 che EGON sostiene l’idea della sostanziale differenza tra dato e informazione. Oggi questo concetto è quanto mai attuale perché le fonti (pubbliche o private) sono ricche di dati ahimè inutilizzabili. Solo attraverso un processo costante di bonifica, qualificazione, standardizzazione e aggiornamento è possibile convertire i dati in informazioni cogliendone tutto il valore potenziale.”
Come viene gestito all’interno a livello corporate il procedimento di trattamento, controllo, normalizzazione e validazione dei dati ricevuti ?
Tomtom (Chiara Angiolini / Raffaele Gennerino)
“In TomTom la parola chiave è automatizzazione dei processi, allo scopo di poter fare variazioni nel database in tempi rapidissimi, e questo è chiaramente valido anche per i procedimenti di trattamento, normalizzazione e validazione dei dati. Abbiamo per questo creato diversi tool che confrontano e analizzano i dati e che riescono a darci informazioni precise e puntuali e che appunto ci consentono di poter modificare il database quasi in tempo reale. Per fare un esempio pratico semplificato, se ci viene comunicata la chiusura di una strada, noi possiamo validare l’informazione attraverso i nostri dati sul traffico. E’ ovvio che il processo di trattamento dei dati è specifico per ogni tipo di informazione, e TomTom raccoglie un numero enorme di categorie di dati, per cui è impossibile fare una generalizzazione, ma i processi che abbiamo realizzato funzionano molto bene e se necessario, per modifiche che non necessitano il real time, alcuni controlli anche essere eseguiti manualmente, grazie all’esperienza dei colleghi che lavorano su questi processi da molto tempo.”
Geojunxion (Francesco Altamura)
“Il procedimento di trattamento, controllo, normalizzazione e validazione dei dati coinvolge quotidianamente gran parte della forza lavoro di GeoJunxion, nei reparti Operations e R&D, che a loro volta rappresentano l’80% dell’azienda.
Il processi e le varie fasi di attività variano a seconda dei dati raccolti, del tipo di sorgente e anche dalle aspettative e richieste del cliente. Trattando database geograficamente estesi, la nostra forza lavoro poggia le basi sulle più disparate conoscenze linguistiche. Preferiamo infatti avere esperti locali che oltre a conoscere la lingua possano contribuire con la conoscenza delle informazioni e leggi locali, e quant’altro possa essere utile per derivare un dato finale il più corretto possibile. Pertanto, in GeoJunxion, per quanto riguarda tali processi, tendiamo a combinare attività automatiche basate su intelligenza artificiale, deep learning o image recognition, solo per menzionare alcuni termini noti, con una dedicata e competenza forza lavoro umana, ancor oggi essenziale nel produrre un dato di qualità, soprattutto quando l’analisi del dato sorgente richiede interpretazione specifica. Faccio un esempio concreto: le zone di allerta ecologica prodotte da GeoJunxion, quindi le ZTL, le aree a bassa emissione o a congestione del traffico, vengono codificate leggendo ed interpretando decreti leggi, pubblicazioni ufficiali delle singole municipalità locali e così via. Senza una adeguata forza lavoro, con conoscenze linguistiche e competenze locali, non sarebbe facile raggiungere il risultato su scala europea e mondiale. Per questo consideriamo le Eco Alert Zones come un esempio rilevante del portafoglio dati di GeoJunxion.”
EGON – Wareplace (Mauro Caccia)
“EGON applica una metodologia consolidata di validazione dei dati che comprende:
La qualificazione dei dati in termini di standardizzazione e completezza,
La verifica della precisione e accuratezza,
L’adozione di quality indicators che caratterizzano ciascuna informazione e consentono di dare il giusto peso nei processi decisionali,
La verifica di univocità che consente di eliminare le ridondanze, fuorvianti per i processi di business,
Il costante aggiornamento delle informazioni per avere sempre l’ultima fotografia della situazione reale.”
Come valutate il trend di mercato con riferimento al pricing delle banche dati geografiche, rispetto agli anni scorsi? Prevedete un aumento, una stabilità o una flessione del valore di mercato delle informazioni oggettivabili sul territorio?
Tomtom (Chiara Angiolini / Raffaele Gennerino)
“E’ una domanda a cui è difficile dare una risposta univoca, credo dipenderà dal tipo di dato. La pandemia che non è conclusa ma ancora in atto, ha sicuramente rallentato le attività di molti produttori di dati, probabilmente è stata anche la causa della chiusura di alcune aziende del settore, e ha certamente rallentato anche le attività di raccolta dati (o meglio di certe categorie di dati) della pubblica amministrazione, che si è trovata spesso in stato di emergenza. Gli stessi dati ne sono stati impattati fortemente, almeno in certe categorie. Pensiamo per esempio ai punti d’interesse, categorie come ristoranti e bar hanno avuto dei cambiamenti molto forti con attività che hanno chiuso, oppure che hanno aperto, cambiato gestione o che magari sono ancora nel limbo della sospensione d’azienda. Per quanto ci riguarda, considerando cioè i nostri fornitori, generalmente non abbiamo riscontrato al momento un aumento o una flessione del valore, per cui al momento potremmo parlare di stabilità.”
Geojunxion (Francesco Altamura)
E’ indiscutibile che nel corso degli scorsi anni abbiamo assistito ad un cambiamento del mercato dei dati. A fronte di una progressiva riduzione del valore dei dati di “navigazione” tradizionale (anche a seguito dell’arrivo di nuovi importanti player di mercato, grandi aziende nel settore dell’IT, estremamente rilevanti e con business model completamente “dirompenti” rispetto a quelli tradizionali), abbiamo comunque visto un continuo e significativo incremento di richiesta di dati specializzati a valore aggiunto. Le nuove tecnologie consentono il collezionamento di volumi di dati precedentemente impensabili. Pertanto si può ragionevolmente prevedere che l’interesse nei confronti dei dati e delle aziende che lavorano nel contesto del collezionamento, aggregazione, ripulitura resti elevato ed anzi, aumenti nel tempo. A fronte di una maggiore domanda, sta crescendo però anche l’offerta, con sempre nuove realtà, con possibili rischi di saturare il mercato di questo tipo di servizi ed indurre una “battaglia del prezzo”. Tuttavia, i servizi e i dati “di qualità” ritengo possano mantenere inalterato il loro valore nel tempo. Stiamo anche assistendo ad una situazione di “parziale stallo” indotta dalla situazione pandemica: molte aziende restano caute nei loro investimenti e questo, nel breve termine, non aiuta … ma a lungo termine non posso che prevedere un futuro positivo per l’industria dei dati e servizi “geospatial e location intelligence”. Quello che il mercato chiede ad aziende come la nostra è flessibilità e adattabilità, e questo si pone come obbiettivo GeoJunxion, adattandosi in modo dinamico alle esigenze e alle aspettative dei clienti, nel rispetto della più alta qualità possibile del dato aggregato.”
EGON – Wareplace (Mauro Caccia)
“Secondo EGON le banche dati geografiche di qualità devono avere un prezzo adeguato e i Clienti EGON ne percepiscono il valore. In questi anni stiamo assistendo ad una policy di pricing troppo spinta alla “pay per request” tale da rendere imprevedibile qualsiasi previsione di budget che è uno dei fondamenti su cui poggia il business.”
Dal 9 all’11 novembre si è tenuta l’IGF ITALIA 2021, Internet Governance Forum Italia: tre giorni in cui Imprese, Istituzioni, Università e Terzo settore discutono del futuro di Internet. L’evento, giunto alla XIII edizione, ha approfondito alcuni dei temi più importanti per l’evoluzione digitale, Cybersecurity, Sostenibilità digitale e Intelligenza artificiale. I focus dell’edizione 2021 sono: Sud, Giovani, Imprese e l’importanza della trasformazione digitale. Stati Generali dell’Innovazione ha organizzato il seguente panel
Fulvio Ananasso – ingegnere / prof. telecomunicazioni, advisor Economia Digitale, Interim /Innovation Manager, Presidente di Stati Generali dell’Innovazione
Stefano Rossi – K-Digitale – Progetto Erasmus+ Smart DevOps – Professionisti per la Smart City e programmi formativi
Maria Vittoria Castellani – Copernicus Academy nazionale -Il ruolo essenziale delle comunità degli utenti: la comunità della Earth Observation Nazionale
Monica Sebillo – Presidente AM/FM GIS Italia – Nuovi profili professionali per il geografo digitale
Andrea Taramelli – Delegato Nazionale Comitato Copernicus – Le competenze per assistere la Smart City dallo Spazio
Moderatore
Sergio Farruggia- Vice Presidente SGI e Geospatial Data and Satellite Facilities Open School
Rapporteur
Altheo Valentini – SGI – Progetto UE Erasmus+ “DevOps Competencies for Smart Cities”
Lo scorso 22 ottobre si è tenuta una sessione speciale organizzata da Eurogi all’interno del Geospatial World Forum dal titolo “Beyond SDI – What Comes Next” che ha visto come relatori Michael Gould, Greg Scott e Alexander Kmoch, moderati da Bruce McCormack. Al termine delle relazioni, la sessione è stata vivacizzata da un interessantissimo panel in cui si sono incontrate / scontrate opinioni autorevoli sul tema, tra cui quella di Ed Parson di Google.
All’interno dell’Earth Technology Expo, AMFM ha partecipato alla sessione Copernicus Relay e Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente. Partendo dallo UFN, che resta un grande Relay nazionale complessivo con funzione di indirizzo e coordinamento, e quindi dal suo Coordinatore nazionale, attraverso i membri nazionali già partecipanti alla rete europea dei Relay e le Agenzie del SNPA, obiettivo dell’evento è stato evidenziare come siano stati coinvolti gli stakeholder, soprattutto locali, nella conoscenza del Programma Copernicus, come siano stati assistiti e, ove possibile rilevate le esigenze, e quali applicazioni di Copernicus siano state eventualmente fornite come soluzioni a tali esigenze.
All’interno del Geospatial World Forum, lo scorso 21 ottobre si è tenuta una sessione speciale organizzata dal World Geospatial Industry Council dal titolo Diversity, Equity and Inclusion (DEI) che ha visto come partecipanti Blazenka Micevic, Cyhana Williams, Nicole Blake, Monica Sebillo e Pooja Mahapatra, ed infine Albert Momo come moderatore.
“DEI è sinonimo di diversità, equità e inclusione. La diversità si riferisce alle differenze di gruppi razziali ed etnici, status socioeconomico, posizione geografica e background accademico/professionale. Persone con diverse prospettive, background (laurea ed esperienza sociale), credenze religiose, convinzioni politiche, orientamenti sessuali, retaggio ed esperienze di vita. Distinguere la presenza di prospettive diverse in un gruppo è ciò che riguarda la diversità. Mentre l’equità è l’atto di trattare tutti in modo equo e fornire pari accesso alle opportunità per tutti i membri di un gruppo. L’inclusione implica anche sentirsi accolti, apprezzati e ascoltati. La diversità da sola non basta perché il senso di appartenenza (inclusione) e il senso di equità (equità) sono fondamentali.
È riconosciuto che le attività del DEI sono di immenso valore per l’industria geospaziale. Diverse iniziative per aumentare la diversità, l’equità e l’inclusione (DEI) sono supportate con entusiasmo dal WGIC e dai suoi membri, inclusa la loro partecipazione alle attività, ai comitati e ai programmi del WGIC attuali e futuri. WGIC intende impegnarsi con varie parti interessate per creare consapevolezza attraverso tavole rotonde, panel e workshop. Questa tavola rotonda al Geospatial World Forum 2021 è una di queste iniziative volte a sensibilizzare il DEI nella comunità geospaziale.
Questa iniziativa aiuterà a comprendere il significato di Diversità, Equità e Inclusione, con un’enfasi sui benefici della diversità, i pregiudizi che impediscono l’inclusione e le azioni per diventare più inclusivi.”
ASITA ha il piacere di comunicare le date ed il programma della nuova Academy in versione online. L’evento si svolgerà nel mese di luglio e ospiterà una decina di sessioni tematiche distribuite su cinque mezze giornate di lavoro (1-2-9-16-23 luglio 2021).
I contributi orali, organizzati per sessioni tematiche, saranno presentati dagli autori in video conferenza. I poster popoleranno invece una vetrina virtuale predisposta sul sito www.asita.it. Come ogni anno, a partire dall’inizio della manifestazione, saranno accessibili e scaricabili gli atti dell’evento, garantendo agli uditori pieno accesso ai lavori.
Questa inedita ASITA “distribuita” garantirà accesso libero a tutti gli uditori. Le modalità di partecipazione verranno comunicate nei prossimi giorni contestualmente al programma di dettaglio dell’evento.
per info e chiarimenti: Segreteria organizzativa ASITA 2021 P.le Morandi 2, 20121 Milano, Italy Telefono +39 329 9860457
Mercoledì 19 Maggio, Monica Sebillo ha partecipato al Webinar “EUROGI WOMEN IN GI – A policy focus group to promote gender equality in the GI sector” organizzato da Women in Copernicus, un progetto europeo che identificherà, comprenderà e raccoglierà le storie delle “Donne Copernicus” nelle regioni europee.
Con Monica, ha partecipato Marion Murphy, Managing Director at Mallon Technology (EUROGI) Ltd e ha moderato Nathalie Stephenne (Women in Copernicus)