Tavola rotonda “L’importanza del trattamento dei dati geografici nel mercato odierno. Spunti e riflessioni” – Sintesi degli interventi

Lunedì 20 dicembre 2021 ore 16.00
Con la partecipazione di Raffaele Gennerino e Chiara Angiolini di TomTom, Francesco Altamura di GeoJunxion, Mauro Caccia di Ware Place-Egon.

Moderatore Valerio Zunino, StudioSIT SA

Sintesi degli interventi

Valerio Zunino (StudioSit SA e Vice Presidente AMFM GIS Italia)

“In questo periodo di grandi trasformazioni, focalizzare il borsino dei dati geografici dei prossimi mesi ed anni, cercando di captare segnali di tendenza e attingendo da sensazioni provenienti dal mercato e dal nostro sentire, sembra un esercizio utile, cosi come credo sia tale il desiderio di confronto sul tema tra addetti ai lavori. Per stimolare tutto questo, abbiamo invitato a discutere insieme a noi alcune importanti realtà di impresa che gravitano attorno al nostro territorio e a quello continentale e mondiale.”

Quanto è importante l’attività di trattamento, bonifica e normalizzazione dei dati legati alla localizzazione, a partire dalle diverse fonti (pubbliche o private) dalle quali vengono reperiti?

Tomtom (Chiara Angiolini / Raffaele Gennerino)

“L’attività di trattamento, bonifica e normalizzazione dei dati è fondamentale per un’azienda come la nostra dove tutti i dati confluiscono in un database globale a livello mondiale. Chiaramente, l’importanza  deriva molto dal tipo di fonte che viene utilizzata. Generalmente, con certi fornitori privati, che possiamo definire storici, in quanto lavorano con noi da molto tempo, il dato che otteniamo è qualitativamente alto, per cui, anche se è comunque importante procedere ad una normalizzazione, questo processo è più semplice. Per le fonti come gli Open data per esempio, questo processo diventa ancora più fondamentale in quanto è ancora mancante una standardizzazione dei dati che provengono dalla pubblica amministrazione,  anche se notiamo recentemente gli sforzi per arrivarci.”

Geojunxion (Francesco Altamura)

“L’attività di trattamento, bonifica e normalizzazione dei dati legati alla localizzazione ha un ruolo fondamentale in GeoJunxion. Infatti è essenzialmente il core business di GeoJunxion B.V. che, nell’evoluzione del brand (da AND a GeoJunxion), si è trasformata da produttore e distributore tradizionale di mappe di navigazione ad aggregatore e distributore di dati di valore aggiunto, con forte dinamicità e variabilità nel tempo e map-agnostic, quindi utilizzabili in qualsiasi altro contesto cartografico. Per GeoJunxion B.V. raccogliere, aggregare, bonificare, normalizzare dati provenienti dalle sorgenti più disparate, pubbliche o private, per poi realizzare e consegnare al cliente, o distribuire al mercato, database fruibili, rappresenta il “pane quotidiano” delle attività aziendali.”

EGON – Wareplace (Mauro Caccia)

“E’ dagli anni ’90 che EGON sostiene l’idea della sostanziale differenza tra dato e informazione. Oggi questo concetto è quanto mai attuale perché le fonti (pubbliche o private) sono ricche di dati ahimè inutilizzabili. Solo attraverso un processo costante di bonifica, qualificazione, standardizzazione e aggiornamento è possibile convertire i dati in informazioni cogliendone tutto il valore potenziale.”

 Come viene gestito all’interno a livello corporate il procedimento di trattamento, controllo, normalizzazione e validazione dei dati ricevuti ?

Tomtom (Chiara Angiolini / Raffaele Gennerino)

“In TomTom la parola chiave è automatizzazione dei processi, allo scopo di poter fare variazioni nel database in tempi rapidissimi,  e questo è chiaramente valido anche per i procedimenti di trattamento, normalizzazione e validazione dei dati.
Abbiamo per questo creato diversi tool che confrontano e analizzano i dati e che riescono a darci informazioni precise e puntuali e che appunto ci consentono di poter modificare il database quasi in tempo reale. Per fare un esempio pratico semplificato, se ci viene comunicata la chiusura di una strada, noi possiamo validare l’informazione attraverso i nostri dati sul traffico.
E’ ovvio che il processo di trattamento dei dati è specifico per ogni tipo di informazione, e TomTom raccoglie un numero enorme di categorie di dati, per cui è impossibile fare una generalizzazione,  ma i processi che abbiamo realizzato funzionano molto bene e se necessario, per modifiche che non necessitano il real time,  alcuni controlli anche essere eseguiti manualmente, grazie all’esperienza dei colleghi che lavorano su questi processi da molto tempo.”

Geojunxion (Francesco Altamura)

“Il procedimento di trattamento, controllo, normalizzazione e validazione dei dati coinvolge quotidianamente gran parte della forza lavoro di GeoJunxion, nei reparti Operations e R&D, che a loro volta rappresentano l’80% dell’azienda.

Il processi e le varie fasi di attività variano a seconda dei dati raccolti, del tipo di sorgente e anche dalle aspettative e richieste del cliente. Trattando database geograficamente estesi, la nostra forza lavoro poggia le basi sulle più disparate conoscenze linguistiche. Preferiamo infatti avere esperti locali che oltre a conoscere la lingua possano contribuire con la conoscenza delle informazioni e leggi locali, e quant’altro possa essere utile per derivare un dato finale il più corretto possibile. Pertanto, in GeoJunxion, per quanto riguarda tali processi, tendiamo a combinare attività automatiche basate su intelligenza artificiale, deep learning o image recognition, solo per menzionare alcuni termini noti, con una dedicata e competenza forza lavoro umana, ancor oggi essenziale nel produrre un dato di qualità, soprattutto quando l’analisi del dato sorgente richiede interpretazione specifica. Faccio un esempio concreto: le zone di allerta ecologica prodotte da GeoJunxion, quindi le ZTL, le aree a bassa emissione o a congestione del traffico, vengono codificate leggendo ed interpretando decreti leggi, pubblicazioni ufficiali delle singole municipalità locali e così via. Senza una adeguata forza lavoro, con conoscenze linguistiche e competenze locali, non sarebbe facile raggiungere il risultato su scala europea e mondiale. Per questo consideriamo le Eco Alert Zones come un esempio rilevante del portafoglio dati di GeoJunxion.”

EGON – Wareplace (Mauro Caccia)

“EGON applica una metodologia consolidata di validazione dei dati che comprende:

  • La qualificazione dei dati in termini di standardizzazione e completezza,
  • La verifica della precisione e accuratezza,
  • L’adozione di quality indicators che caratterizzano ciascuna informazione e consentono di dare il giusto peso nei processi decisionali,
  • La verifica di univocità che consente di eliminare le ridondanze, fuorvianti per i processi di business,
  • Il costante aggiornamento delle informazioni per avere sempre l’ultima fotografia della situazione reale.”

Come valutate il trend di mercato con riferimento al pricing delle banche dati geografiche, rispetto agli anni scorsi? Prevedete un aumento, una stabilità o una flessione del valore di mercato delle informazioni oggettivabili sul territorio?

Tomtom (Chiara Angiolini / Raffaele Gennerino)

“E’ una domanda a cui è difficile dare una risposta univoca,  credo dipenderà dal tipo di dato. La pandemia che non è conclusa ma ancora in atto, ha sicuramente rallentato le attività di molti produttori di dati, probabilmente è stata anche la causa della chiusura di alcune aziende del settore,  e ha certamente rallentato anche le attività di raccolta dati (o meglio di certe categorie di dati)  della pubblica amministrazione, che si è trovata spesso in stato di emergenza.
Gli stessi dati ne sono stati impattati fortemente, almeno in certe categorie. Pensiamo per esempio ai punti d’interesse, categorie come ristoranti e bar hanno avuto dei cambiamenti molto forti con attività che hanno chiuso, oppure che hanno aperto, cambiato gestione o che magari sono ancora nel limbo della sospensione d’azienda. Per quanto ci riguarda, considerando cioè i nostri fornitori,  generalmente non abbiamo riscontrato al momento un aumento o una flessione del valore, per cui al momento potremmo  parlare di stabilità.”

Geojunxion (Francesco Altamura)

E’ indiscutibile che nel corso degli scorsi anni abbiamo assistito ad un cambiamento del mercato dei dati. A fronte di una progressiva riduzione del valore dei dati di “navigazione” tradizionale (anche a seguito dell’arrivo di nuovi importanti player di mercato, grandi aziende nel settore dell’IT, estremamente rilevanti e con business model completamente “dirompenti” rispetto a quelli tradizionali), abbiamo comunque visto un continuo e significativo incremento di richiesta di dati specializzati a valore aggiunto. Le nuove tecnologie consentono il collezionamento di volumi di dati precedentemente impensabili. Pertanto si può ragionevolmente prevedere che l’interesse nei confronti dei dati e delle aziende che lavorano nel contesto del collezionamento, aggregazione, ripulitura resti elevato ed anzi, aumenti nel tempo. A fronte di una maggiore domanda, sta crescendo però anche l’offerta, con sempre nuove realtà, con possibili rischi di saturare il mercato di questo tipo di servizi ed indurre una “battaglia del prezzo”. Tuttavia, i servizi e i dati “di qualità” ritengo possano mantenere inalterato il loro valore nel tempo. Stiamo anche assistendo ad una situazione di “parziale stallo” indotta dalla situazione pandemica: molte aziende restano caute nei loro investimenti e questo, nel breve termine, non aiuta … ma a lungo termine non posso che prevedere un futuro positivo per l’industria dei dati e servizi “geospatial e location intelligence”. Quello che il mercato chiede ad aziende come la nostra è flessibilità e adattabilità, e questo si pone come obbiettivo GeoJunxion, adattandosi in modo dinamico alle esigenze e alle aspettative dei clienti, nel rispetto della più alta qualità possibile del dato aggregato.”

EGON – Wareplace (Mauro Caccia)

“Secondo EGON le banche dati geografiche di qualità devono avere un prezzo adeguato e i Clienti EGON ne percepiscono il valore. In questi anni stiamo assistendo ad una policy di pricing troppo spinta alla “pay per request” tale da rendere imprevedibile qualsiasi previsione di budget che è uno dei fondamenti su cui poggia il business.”

AMFM GIS Italia all’Internet Governance Forum 10 novembre 2021

Dal 9 all’11 novembre si è tenuta l’IGF ITALIA 2021, Internet Governance Forum Italia: tre giorni in cui Imprese, Istituzioni, Università e Terzo settore discutono del futuro di Internet.
L’evento, giunto alla XIII edizione, ha approfondito alcuni dei temi più importanti per l’evoluzione digitale, Cybersecurity, Sostenibilità digitale e Intelligenza artificiale. I focus dell’edizione 2021 sono: Sud, Giovani, Imprese e l’importanza della trasformazione digitale. Stati Generali dell’Innovazione ha organizzato il seguente panel

12:00 – 13:30 Le Città e i Territori di nuova generazione: competenze oltre la comfort zone

Relatori

Fulvio Ananasso – ingegnere / prof. telecomunicazioni, advisor Economia Digitale, Interim / Innovation Manager, Presidente di Stati Generali dell’Innovazione

Stefano Rossi – K-Digitale – Progetto Erasmus+ Smart DevOps – Professionisti per la Smart City e programmi formativi

Maria Vittoria Castellani – Copernicus Academy nazionale -Il ruolo essenziale delle comunità degli utenti: la comunità della Earth Observation Nazionale

Monica Sebillo – Presidente AM/FM GIS Italia – Nuovi profili professionali per il geografo digitale

Andrea Taramelli – Delegato Nazionale Comitato Copernicus – Le competenze per assistere la Smart City dallo Spazio

Moderatore

Sergio Farruggia- Vice Presidente SGI e Geospatial Data and Satellite Facilities Open School

Rapporteur

Altheo Valentini – SGI – Progetto UE Erasmus+ “DevOps Competencies for Smart Cities”

Sessione EUROGI al 2021 Geospatial World Forum

Lo scorso 22 ottobre si è tenuta una sessione speciale organizzata da Eurogi all’interno del Geospatial World Forum dal titolo “Beyond SDI – What Comes Next” che ha visto come relatori Michael Gould, Greg Scott e Alexander Kmoch, moderati da Bruce McCormack. Al termine delle relazioni, la sessione è stata vivacizzata da un interessantissimo panel in cui si sono incontrate / scontrate opinioni autorevoli sul tema, tra cui quella di Ed Parson di Google.

Earth Technology Expo – AMFM GIS Italia

All’interno dell’Earth Technology Expo, AMFM ha partecipato alla sessione Copernicus Relay e Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente. Partendo dallo UFN, che resta un grande Relay nazionale complessivo con funzione di indirizzo e coordinamento, e quindi dal suo Coordinatore nazionale, attraverso i membri nazionali già partecipanti alla rete europea dei Relay e le Agenzie del SNPA, obiettivo dell’evento è stato evidenziare come siano stati coinvolti gli stakeholder, soprattutto locali, nella conoscenza del Programma Copernicus, come siano stati assistiti e, ove possibile rilevate le esigenze, e quali applicazioni di Copernicus siano state eventualmente fornite come soluzioni a tali esigenze.

La registrazione dell’evento è disponibile qui

Il Women in GI Focus Group ospite alla Sessione Diversity, Equity and Inclusion (DEI) del Geospatial World Forum

All’interno del Geospatial World Forum, lo scorso 21 ottobre si è tenuta una sessione speciale organizzata dal World Geospatial Industry Council dal titolo Diversity, Equity and Inclusion (DEI) che ha visto come partecipanti Blazenka Micevic, Cyhana Williams, Nicole Blake, Monica Sebillo e Pooja Mahapatra, ed infine Albert Momo come moderatore.

“DEI è sinonimo di diversità, equità e inclusione. La diversità si riferisce alle differenze di gruppi razziali ed etnici, status socioeconomico, posizione geografica e background accademico/professionale. Persone con diverse prospettive, background (laurea ed esperienza sociale), credenze religiose, convinzioni politiche, orientamenti sessuali, retaggio ed esperienze di vita. Distinguere la presenza di prospettive diverse in un gruppo è ciò che riguarda la diversità. Mentre l’equità è l’atto di trattare tutti in modo equo e fornire pari accesso alle opportunità per tutti i membri di un gruppo. L’inclusione implica anche sentirsi accolti, apprezzati e ascoltati. La diversità da sola non basta perché il senso di appartenenza (inclusione) e il senso di equità (equità) sono fondamentali.

È riconosciuto che le attività del DEI sono di immenso valore per l’industria geospaziale. Diverse iniziative per aumentare la diversità, l’equità e l’inclusione (DEI) sono supportate con entusiasmo dal WGIC e dai suoi membri, inclusa la loro partecipazione alle attività, ai comitati e ai programmi del WGIC attuali e futuri. WGIC intende impegnarsi con varie parti interessate per creare consapevolezza attraverso tavole rotonde, panel e workshop. Questa tavola rotonda al Geospatial World Forum 2021 è una di queste iniziative volte a sensibilizzare il DEI nella comunità geospaziale.

Questa iniziativa aiuterà a comprendere il significato di Diversità, Equità e Inclusione, con un’enfasi sui benefici della diversità, i pregiudizi che impediscono l’inclusione e le azioni per diventare più inclusivi.”

#AsitaAcademy2021, si parte!

Sessione inaugurale

AsitaAcademy2021, ecco il programma!

ASITA ha il piacere di comunicare le date ed il programma della nuova Academy in versione online. L’evento si svolgerà nel mese di luglio e ospiterà una decina di sessioni tematiche distribuite su cinque mezze giornate di lavoro (1-2-9-16-23 luglio 2021).

I contributi orali, organizzati per sessioni tematiche, saranno presentati dagli autori in video conferenza. I poster popoleranno invece una vetrina virtuale predisposta sul sito www.asita.it. Come ogni anno, a partire dall’inizio della manifestazione, saranno accessibili e scaricabili gli atti dell’evento, garantendo agli uditori pieno accesso ai lavori.

Questa inedita ASITA “distribuita” garantirà accesso libero a tutti gli uditori. Le modalità di partecipazione verranno comunicate nei prossimi giorni contestualmente al programma di dettaglio dell’evento.

per info e chiarimenti:
Segreteria organizzativa ASITA 2021
P.le Morandi 2, 20121 Milano, Italy
Telefono +39 329 9860457

Programma

Webinar 26 maggio AMFM GIS Italia ospita TOMTOM

AMFM GIS Italia ospita TOMTOM

26 maggio 2021 ore 14.30

L’evoluzione di TomTom: dai Navigatori portatili a Big Data Company

Introduzione e moderazione del webinar – Valerio Zunino

Relatori: Chiara Angiolini – Tomtom Ass. Partner Development Manager; Raffaele Gennerino – Tomtom Sr. Partner Development Coord.

Descrizione : Due esperti di Dati TomTom presenteranno i seguenti argomenti:

Analisi TomTom MOVE portal e dati traffico – con Raffaele Gennerino

Mobile Mapping as A Service – con Chiara Angiolini

Q&A Valerio Zunino e Monica Sebillo (AMFM GIS Italia)

Qui per accedere al webinar 

Un ricordo di Ian Masser (e della nostra storia)

Ian Masser Picture
Emeritus Professor Ian Masser
Fonte: University of Twente

Nello scorso mese di aprile è mancato il professor Ian Masser. Probabilmente tutti quelli che si occupano di geographic information hanno letto qualcosa scritta da lui (20 libri e più di 300 papers).
AMFM in numerose occasioni, da metà degli anni ‘90, ha collaborato con lui, intensamente e anche a lungo, nell’ambito di associazioni internazionali o di progetti europei.
Masser ha sempre sottolineato l’importanza della cooperazione. Molte organizzazioni e attività di collaborazione internazionali sono state avviate con il suo decisivo contributo. Citiamo EUROGI (European Umbrella Organization for GI), di cui è stato presidente dal 1999-2003, AGILE (Associazione dei Laboratori di Informazione Geografica in Europa), di cui è stato il primo presidente dal 1998 al 1999, GSDI, (Global Spatial DataI Infrastructure Association) di cui è stato presidente del 2002 al 2004.
Ha insegnato a lungo nell’Università di Sheffield, ma anche a Utrecht, all’ITC di Enschede, sempre in Olanda (oggi incorporato nell’Università di Twente), e presso la KU Leuven in Belgio.
Masser si era formato come geografo e urban planner, ma ben presto, passando attraverso l’analisi quantitativa dei fenomeni territoriali, è arrivato ai GIS. Un percorso, dall’urbanistica ai GIS, fatto da molti nel mondo anglosassone, ma anche altrove. Ad esempio in Italia: non è casuale che la prima istituzionalizzazione di un percorso formativo GIS, i Diplomi Universitari in SIT, nascano, intorno a metà anni ‘90, nelle Facoltà di Architettura.
Masser si è occupato di GIS ma soprattutto di Spatial Data Infrastructure, a partire dai primordi, nei primi anni ‘90, focalizzandone in particolare la sua dimensione politica e di “social process of learning by doing” (e prendendosi qualche critica da chi ha una visione più technology centric).
Nel 2019 Masser ha curato il libro Geographic Information Systems to Spatial Data Infrastructure: A Global Perspective, che adesso può essere visto come un lascito alla geospatial community. Dei 19 capitoli che lo compongono, 9 sono firmati solo da lui, gli altri sono in collaborazione: ovviamente avrebbe potuto scrive tutto il libro da solo; la scelta di scriverlo in collaborazione (scelta già fatta in occasione di altri libri) ci sembra una conferma del suo credere nella cooperazione.
Era un inglese profondamente europeo che ha puntato alla dimensione scientifica della informazione geografica senza sottovalutare la sua rilevanza sociale ed amministrativa per tutte le nazioni. Quale mentore ed amico supportò la candidatura di Mauro Salvemini alla presidenza di AGILE e di EURO-GI ma il suo carisma di chairperson è rimasto ineguagliabile.
Questa paginetta l’abbiamo scritta, con un po’ di emozione, per ricordare Ian grande amante dell’Italia. Ma anche per ricordare qualche passaggio della nostra storia.

Webinar a cura AMFM GIS Italia – Informazione geografica ed Etica (4 maggio)

L’informazione geografica, come tante altre informazioni e tecniche, non è né buona né cattiva, dipende dalla utilizzazione che se ne fa. Con il suo sviluppo, diffusione ed accessibilità si pone però il problema dell’etica nel raccoglierla, archiviarla e distribuirla, e nell’usarla. Ora più che prima della pandemia gli aspetti etici ed ESG nel settore della informazione geografica vanno affrontati e discussi dalle/nelle Associazioni tecnico-scientifiche no profit: iniziamo.”

Primo di una serie di tre webinar dedicati al rispetto dell’etica nell’impiego dei dati geografici, osservato speciale della collettività dei nostri tempi e descritto da grandi player internazionali, dagli attori di mercato nostrani e dal mondo commerciale e professionale.

Programma webinar

14.30 Mauro Salvemini (Presidente Emerito AMFM GIS Italia)
Moderatore dell’evento e Introduzione al webinar

14.45 Raffaele Gennerino (Tomtom B.V.)
Data Privacy nei dati di traffico Tomtom; strategia aziendale e trasparenza

15.00 Mauro Caccia (EGON srl)
La base unica di aggregazione dei dati geodemografici ed il cluster geografico di riferimento

15.15 Massimo Zotti (Planetek srl)
Il futuro dell’osservazione della Terra e la privacy

15.30 Valerio Zunino (Vice Presidente AMFM GIS Italia)
Approfondimenti legati all’offerta dei dati di localizzazione ed aspetti evolutivi della domanda

15.45 Monica Sebillo (Presidente AMFM GIS Italia)
Comunicazioni e presentazione calendario eventi 2021

La registrazione dell’evento è disponibile qui

Oltre le SDI ? – POST di Franco Vico

Oltre le SDI ?

Il concetto di Spatial Data Infrastructure ha più di un quarto di secolo, e appare oggi un po’ appannato.

Nel maggio 2020 EUROGI ha messo insieme 16 “geospatial thought leaders” in un webinar intitolato “Beyond spatial data infrastructures” (https://eurogi.org/category/beyond-sdi/). Tra questi c’era Ed Parson, spesso incaricato da Google di “evangelise geospatial data”, che ha affermato che le SDI sono morte, anzi non sono mai realmente nate. Una provocazione certo, che però ha qualche elemento di verità.

La suggestione di Parson è “to take a more convenzional web based approcch”. Il suo riferimento è un documento un po’ ignorato (almeno da me) prodotto del gruppo di lavoro congiunto W3C-OGC nel 2017 (https://www.w3.org/TR/sdw-bp/). L’idea è il superamento delle SDI verso qualcosa di meno strutturato: i dati spaziali sono immersi nel web, loosly coupled. Altri partecipanti all’iniziativa EUROGI hanno espresso più o meno la stessa opinione.

Ma questo approccio può essere efficiente ed efficace nella ricerca e nel concreto riuso dei dati spaziali? E c’è la questione della interoperabilità, tuttora tutt’altro che definitivamente risolta.

Intervenendo al webinar EUROGI, il presidente di OGC, Bart de Lathouwer, ha notato che OGC non ha mai pubblicato un documento con “SDI” nel titolo, anche se ha messo a punto i “building blocks” delle SDI. Ora però “the OGC is actively seeking … to further shape the future of SDIs in its Concept Development Study “Modernizing SDI” ” (mail del 18/06/2020), e, nella seconda metà del 2020, alcune iniziative sono state messe in campo da OGC in questa direzione (in specifico in Canada).

Nel marzo 2020 è stato pubblicato il paper “From Spatial Data Infrastructures to Data Spaces. A Technological Perspective on the Evolution of European SDIs” (ISPRS Int. J. Geo-Inf. 2020, 9, 176, https://www.mdpi.com/2220-9964/9/3/176), scritto da varie persone del JRC. Il paper contiene anche una valutazione sulle prospettive di INSPIRE (secondo chi ha scritto molte delle sue regole). Anche in questo caso il futuro prospettato è di una maggiore fluidità: va superato il punto di vista “provider-centric” e bisogna mettere al centro e coinvolgere gli utilizzatori.

Il 14/07/2020 nella plenaria di apertura della User Conferenze ESRI, Jack Dangermond ha tratteggiato la sua vision. La parte a cui faccio riferimento in particolare è rivedibile qui (a partire dal min 5:50: GIS Interconnecting our world [2 di 4] https://www.youtube.com/watch?v=MvyOQoiHAqU&list=PLaPDDLTCmy4YwK56yHaEdtRgNUoPBiZTz&index=3&t=0s ). Nella vision di Dangermond, un ruolo importante ce l’ha la Geospatial Infrastructure (l’eliminazione del termine “dati” non è certamente casuale). L’idea è che le “GIS capabilities are becoming embedded” e che ci saranno le app che devono fornire un “frictionless access” alla conoscenza geospaziale. Una visione che va oltre il concetto tradizionale di SDI.

Il 24 e 25 febbraio 2021 si è svolto il Geospatial Knowledge Infrastructure Summit, una conferenza virtuale veramente globale (https://geospatialmedia.net). I punti chiave sono stati: non raw data ma “knowledge services on demand“, la creazione di un geospatial ecosystem focalizzato sui servizi e sulla domanda degli utenti, basato su open data, open tools per l’analisi e la visualizzazione, e sul partenariato pubblico-privato.

I diversi approcci qui richiamati, sono proposti da soggetti molto diversi, in contesti diversi; però c’è una certa convergenza tra loro. Inoltre, non va anche nella stessa direzione, ad es., l’idea delle DIAS (Data and Information Access Services) proposta dal progetto europeo Copernicus?

Penso che avrebbe senso provare a ribaltare queste riflessioni e considerazioni, emerse nel dibattito internazionale, sulla realtà attuale delle SDI italiane. Che non sono morte ma sembrano vivacchiare. Sembra sia prevalso un approccio burocratico: vengono prodotti certi dati (spaziali) perché è stabilito da qualche norma o perché lo si è sempre fatto, e c’è poca attenzione all’usabilità dei dati, al loro effettivo uso, e alla domanda degli utilizzatori.

Vorrei chiudere segnalando una iniziativa in controtendenza rispetto al vivacchiare, una iniziativa molto positiva, che però è anche un implicito riconoscimento di una difficoltà di comunicazione con gli utenti, il ciclo di webinar promosso dalla Regione Veneto sulle attività della Regione per l’informazione geografica (https://www.regione.veneto.it/article-detail?articleId=10857319). Questo ciclo di webinar è iniziato il 10 febbraio e termina il 31 marzo. I partecipanti agli appuntamenti finora tenuti, sono stati dell’ordine dei 300 ogni volta: quindi, possiamo dire, se c’è la volontà di comunicare ci sono anche quelli che hanno voglia di ascoltare.

23 marzo 2021

Franco Vico (franco.vico@formerfaculty.polito.it)

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