Il Women in GI Focus Group ospite alla Sessione Diversity, Equity and Inclusion (DEI) del Geospatial World Forum

All’interno del Geospatial World Forum, lo scorso 21 ottobre si è tenuta una sessione speciale organizzata dal World Geospatial Industry Council dal titolo Diversity, Equity and Inclusion (DEI) che ha visto come partecipanti Blazenka Micevic, Cyhana Williams, Nicole Blake, Monica Sebillo e Pooja Mahapatra, ed infine Albert Momo come moderatore.

“DEI è sinonimo di diversità, equità e inclusione. La diversità si riferisce alle differenze di gruppi razziali ed etnici, status socioeconomico, posizione geografica e background accademico/professionale. Persone con diverse prospettive, background (laurea ed esperienza sociale), credenze religiose, convinzioni politiche, orientamenti sessuali, retaggio ed esperienze di vita. Distinguere la presenza di prospettive diverse in un gruppo è ciò che riguarda la diversità. Mentre l’equità è l’atto di trattare tutti in modo equo e fornire pari accesso alle opportunità per tutti i membri di un gruppo. L’inclusione implica anche sentirsi accolti, apprezzati e ascoltati. La diversità da sola non basta perché il senso di appartenenza (inclusione) e il senso di equità (equità) sono fondamentali.

È riconosciuto che le attività del DEI sono di immenso valore per l’industria geospaziale. Diverse iniziative per aumentare la diversità, l’equità e l’inclusione (DEI) sono supportate con entusiasmo dal WGIC e dai suoi membri, inclusa la loro partecipazione alle attività, ai comitati e ai programmi del WGIC attuali e futuri. WGIC intende impegnarsi con varie parti interessate per creare consapevolezza attraverso tavole rotonde, panel e workshop. Questa tavola rotonda al Geospatial World Forum 2021 è una di queste iniziative volte a sensibilizzare il DEI nella comunità geospaziale.

Questa iniziativa aiuterà a comprendere il significato di Diversità, Equità e Inclusione, con un’enfasi sui benefici della diversità, i pregiudizi che impediscono l’inclusione e le azioni per diventare più inclusivi.”

#AsitaAcademy2021, si parte!

Sessione inaugurale

AsitaAcademy2021, ecco il programma!

ASITA ha il piacere di comunicare le date ed il programma della nuova Academy in versione online. L’evento si svolgerà nel mese di luglio e ospiterà una decina di sessioni tematiche distribuite su cinque mezze giornate di lavoro (1-2-9-16-23 luglio 2021).

I contributi orali, organizzati per sessioni tematiche, saranno presentati dagli autori in video conferenza. I poster popoleranno invece una vetrina virtuale predisposta sul sito www.asita.it. Come ogni anno, a partire dall’inizio della manifestazione, saranno accessibili e scaricabili gli atti dell’evento, garantendo agli uditori pieno accesso ai lavori.

Questa inedita ASITA “distribuita” garantirà accesso libero a tutti gli uditori. Le modalità di partecipazione verranno comunicate nei prossimi giorni contestualmente al programma di dettaglio dell’evento.

per info e chiarimenti:
Segreteria organizzativa ASITA 2021
P.le Morandi 2, 20121 Milano, Italy
Telefono +39 329 9860457

Programma

Webinar 26 maggio AMFM GIS Italia ospita TOMTOM

AMFM GIS Italia ospita TOMTOM

26 maggio 2021 ore 14.30

L’evoluzione di TomTom: dai Navigatori portatili a Big Data Company

Introduzione e moderazione del webinar – Valerio Zunino

Relatori: Chiara Angiolini – Tomtom Ass. Partner Development Manager; Raffaele Gennerino – Tomtom Sr. Partner Development Coord.

Descrizione : Due esperti di Dati TomTom presenteranno i seguenti argomenti:

Analisi TomTom MOVE portal e dati traffico – con Raffaele Gennerino

Mobile Mapping as A Service – con Chiara Angiolini

Q&A Valerio Zunino e Monica Sebillo (AMFM GIS Italia)

Qui per accedere al webinar 

Un ricordo di Ian Masser (e della nostra storia)

Ian Masser Picture
Emeritus Professor Ian Masser
Fonte: University of Twente

Nello scorso mese di aprile è mancato il professor Ian Masser. Probabilmente tutti quelli che si occupano di geographic information hanno letto qualcosa scritta da lui (20 libri e più di 300 papers).
AMFM in numerose occasioni, da metà degli anni ‘90, ha collaborato con lui, intensamente e anche a lungo, nell’ambito di associazioni internazionali o di progetti europei.
Masser ha sempre sottolineato l’importanza della cooperazione. Molte organizzazioni e attività di collaborazione internazionali sono state avviate con il suo decisivo contributo. Citiamo EUROGI (European Umbrella Organization for GI), di cui è stato presidente dal 1999-2003, AGILE (Associazione dei Laboratori di Informazione Geografica in Europa), di cui è stato il primo presidente dal 1998 al 1999, GSDI, (Global Spatial DataI Infrastructure Association) di cui è stato presidente del 2002 al 2004.
Ha insegnato a lungo nell’Università di Sheffield, ma anche a Utrecht, all’ITC di Enschede, sempre in Olanda (oggi incorporato nell’Università di Twente), e presso la KU Leuven in Belgio.
Masser si era formato come geografo e urban planner, ma ben presto, passando attraverso l’analisi quantitativa dei fenomeni territoriali, è arrivato ai GIS. Un percorso, dall’urbanistica ai GIS, fatto da molti nel mondo anglosassone, ma anche altrove. Ad esempio in Italia: non è casuale che la prima istituzionalizzazione di un percorso formativo GIS, i Diplomi Universitari in SIT, nascano, intorno a metà anni ‘90, nelle Facoltà di Architettura.
Masser si è occupato di GIS ma soprattutto di Spatial Data Infrastructure, a partire dai primordi, nei primi anni ‘90, focalizzandone in particolare la sua dimensione politica e di “social process of learning by doing” (e prendendosi qualche critica da chi ha una visione più technology centric).
Nel 2019 Masser ha curato il libro Geographic Information Systems to Spatial Data Infrastructure: A Global Perspective, che adesso può essere visto come un lascito alla geospatial community. Dei 19 capitoli che lo compongono, 9 sono firmati solo da lui, gli altri sono in collaborazione: ovviamente avrebbe potuto scrive tutto il libro da solo; la scelta di scriverlo in collaborazione (scelta già fatta in occasione di altri libri) ci sembra una conferma del suo credere nella cooperazione.
Era un inglese profondamente europeo che ha puntato alla dimensione scientifica della informazione geografica senza sottovalutare la sua rilevanza sociale ed amministrativa per tutte le nazioni. Quale mentore ed amico supportò la candidatura di Mauro Salvemini alla presidenza di AGILE e di EURO-GI ma il suo carisma di chairperson è rimasto ineguagliabile.
Questa paginetta l’abbiamo scritta, con un po’ di emozione, per ricordare Ian grande amante dell’Italia. Ma anche per ricordare qualche passaggio della nostra storia.

Webinar a cura AMFM GIS Italia – Informazione geografica ed Etica (4 maggio)

L’informazione geografica, come tante altre informazioni e tecniche, non è né buona né cattiva, dipende dalla utilizzazione che se ne fa. Con il suo sviluppo, diffusione ed accessibilità si pone però il problema dell’etica nel raccoglierla, archiviarla e distribuirla, e nell’usarla. Ora più che prima della pandemia gli aspetti etici ed ESG nel settore della informazione geografica vanno affrontati e discussi dalle/nelle Associazioni tecnico-scientifiche no profit: iniziamo.”

Primo di una serie di tre webinar dedicati al rispetto dell’etica nell’impiego dei dati geografici, osservato speciale della collettività dei nostri tempi e descritto da grandi player internazionali, dagli attori di mercato nostrani e dal mondo commerciale e professionale.

Programma webinar

14.30 Mauro Salvemini (Presidente Emerito AMFM GIS Italia)
Moderatore dell’evento e Introduzione al webinar

14.45 Raffaele Gennerino (Tomtom B.V.)
Data Privacy nei dati di traffico Tomtom; strategia aziendale e trasparenza

15.00 Mauro Caccia (EGON srl)
La base unica di aggregazione dei dati geodemografici ed il cluster geografico di riferimento

15.15 Massimo Zotti (Planetek srl)
Il futuro dell’osservazione della Terra e la privacy

15.30 Valerio Zunino (Vice Presidente AMFM GIS Italia)
Approfondimenti legati all’offerta dei dati di localizzazione ed aspetti evolutivi della domanda

15.45 Monica Sebillo (Presidente AMFM GIS Italia)
Comunicazioni e presentazione calendario eventi 2021

La registrazione dell’evento è disponibile qui

Oltre le SDI ? – POST di Franco Vico

Oltre le SDI ?

Il concetto di Spatial Data Infrastructure ha più di un quarto di secolo, e appare oggi un po’ appannato.

Nel maggio 2020 EUROGI ha messo insieme 16 “geospatial thought leaders” in un webinar intitolato “Beyond spatial data infrastructures” (https://eurogi.org/category/beyond-sdi/). Tra questi c’era Ed Parson, spesso incaricato da Google di “evangelise geospatial data”, che ha affermato che le SDI sono morte, anzi non sono mai realmente nate. Una provocazione certo, che però ha qualche elemento di verità.

La suggestione di Parson è “to take a more convenzional web based approcch”. Il suo riferimento è un documento un po’ ignorato (almeno da me) prodotto del gruppo di lavoro congiunto W3C-OGC nel 2017 (https://www.w3.org/TR/sdw-bp/). L’idea è il superamento delle SDI verso qualcosa di meno strutturato: i dati spaziali sono immersi nel web, loosly coupled. Altri partecipanti all’iniziativa EUROGI hanno espresso più o meno la stessa opinione.

Ma questo approccio può essere efficiente ed efficace nella ricerca e nel concreto riuso dei dati spaziali? E c’è la questione della interoperabilità, tuttora tutt’altro che definitivamente risolta.

Intervenendo al webinar EUROGI, il presidente di OGC, Bart de Lathouwer, ha notato che OGC non ha mai pubblicato un documento con “SDI” nel titolo, anche se ha messo a punto i “building blocks” delle SDI. Ora però “the OGC is actively seeking … to further shape the future of SDIs in its Concept Development Study “Modernizing SDI” ” (mail del 18/06/2020), e, nella seconda metà del 2020, alcune iniziative sono state messe in campo da OGC in questa direzione (in specifico in Canada).

Nel marzo 2020 è stato pubblicato il paper “From Spatial Data Infrastructures to Data Spaces. A Technological Perspective on the Evolution of European SDIs” (ISPRS Int. J. Geo-Inf. 2020, 9, 176, https://www.mdpi.com/2220-9964/9/3/176), scritto da varie persone del JRC. Il paper contiene anche una valutazione sulle prospettive di INSPIRE (secondo chi ha scritto molte delle sue regole). Anche in questo caso il futuro prospettato è di una maggiore fluidità: va superato il punto di vista “provider-centric” e bisogna mettere al centro e coinvolgere gli utilizzatori.

Il 14/07/2020 nella plenaria di apertura della User Conferenze ESRI, Jack Dangermond ha tratteggiato la sua vision. La parte a cui faccio riferimento in particolare è rivedibile qui (a partire dal min 5:50: GIS Interconnecting our world [2 di 4] https://www.youtube.com/watch?v=MvyOQoiHAqU&list=PLaPDDLTCmy4YwK56yHaEdtRgNUoPBiZTz&index=3&t=0s ). Nella vision di Dangermond, un ruolo importante ce l’ha la Geospatial Infrastructure (l’eliminazione del termine “dati” non è certamente casuale). L’idea è che le “GIS capabilities are becoming embedded” e che ci saranno le app che devono fornire un “frictionless access” alla conoscenza geospaziale. Una visione che va oltre il concetto tradizionale di SDI.

Il 24 e 25 febbraio 2021 si è svolto il Geospatial Knowledge Infrastructure Summit, una conferenza virtuale veramente globale (https://geospatialmedia.net). I punti chiave sono stati: non raw data ma “knowledge services on demand“, la creazione di un geospatial ecosystem focalizzato sui servizi e sulla domanda degli utenti, basato su open data, open tools per l’analisi e la visualizzazione, e sul partenariato pubblico-privato.

I diversi approcci qui richiamati, sono proposti da soggetti molto diversi, in contesti diversi; però c’è una certa convergenza tra loro. Inoltre, non va anche nella stessa direzione, ad es., l’idea delle DIAS (Data and Information Access Services) proposta dal progetto europeo Copernicus?

Penso che avrebbe senso provare a ribaltare queste riflessioni e considerazioni, emerse nel dibattito internazionale, sulla realtà attuale delle SDI italiane. Che non sono morte ma sembrano vivacchiare. Sembra sia prevalso un approccio burocratico: vengono prodotti certi dati (spaziali) perché è stabilito da qualche norma o perché lo si è sempre fatto, e c’è poca attenzione all’usabilità dei dati, al loro effettivo uso, e alla domanda degli utilizzatori.

Vorrei chiudere segnalando una iniziativa in controtendenza rispetto al vivacchiare, una iniziativa molto positiva, che però è anche un implicito riconoscimento di una difficoltà di comunicazione con gli utenti, il ciclo di webinar promosso dalla Regione Veneto sulle attività della Regione per l’informazione geografica (https://www.regione.veneto.it/article-detail?articleId=10857319). Questo ciclo di webinar è iniziato il 10 febbraio e termina il 31 marzo. I partecipanti agli appuntamenti finora tenuti, sono stati dell’ordine dei 300 ogni volta: quindi, possiamo dire, se c’è la volontà di comunicare ci sono anche quelli che hanno voglia di ascoltare.

23 marzo 2021

Franco Vico (franco.vico@formerfaculty.polito.it)

Special Issue “Urban Planning for Sustainable Development of Cities in the Geospatial (Big) Data ERA” – NEWS

Monica Sebillo, Michele Grimaldi e Isidoro Fasolino, accogliendo l’invito dell’Editorial Board della rivista Suistanability hanno lanciato uno special issue sull’argomento Urban Planning for Sustainable Development of Cities in the Geospatial (Big) Data ERA“.

Il numero speciale parte da due questioni emergenti.

La prima è rappresentata dalle necessità poste dai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite che hanno fatto emergere questioni del tipo: come è possibile gestire in modo efficiente una città in un’ottica di sviluppo sostenibile? Come possono i cittadini essere coinvolti nella riflessione sul loro futuro? Quali possono essere i requisiti principali per organizzare le città intelligenti?

La seconda riguarda la consapevolezza dell’avvento di una nuova scienza (Betty, 2021), basata su big data e modelli urbani, che fornisce una prospettiva diversa e nuova per pianificatori e decisori.

In questo contesto, lo special issue intende sollecitare il dibattito scientifico su come questa nuova scienza influenzerà la pianificazione urbanistica per renderla capace di incidere efficacemente sul raggiungimento degli SDGS.

Maggiori informazioni in:

https://www.mdpi.com/journal/sustainability/special_issues/upsdcgde

Kickoff meeting del GdL Copernicus Relay – NEWS

Dal 19 ottobre 2020 AMFM GIS Italia è entrata a far parte della rete dei Relays del programma Copernicus.

Per organizzare al meglio le attività che l’associazione dovrà portare avanti, lo scorso venerdì 5 febbraio si è insediato il Gruppo di Lavoro “Copernicus Relay”.

Il coordinamento è stato affidato al socio Gianluigi Renzi che lo scorso Dicembre ha conseguito la Certificazione “Copernicus MOOC” rilasciata dalla University of Luxembourg – Competence Centre. Il dott. Renzi, tra le altre cose, realizzerà dei brevi incontri formativi sul programma illustrandone i fondamenti e descrivendo interessanti use case.

Il prossimo 18 febbraio ci sarà un incontro con gli altri membri della rete in cui la nostra associazione si presenterà e delineerà i punti essenziali in cui si articoleranno i nostri contributi alla rete.

Riferimenti:

Opuscolo del programma Copernicus

Programma Copernicus https://www.copernicus.eu/it

Relays https://www.copernicus.eu/it/opportunita/le-autorita-pubbliche/copernicus-relays

Women in GI Eurogi Focus Group

Women in GI” è un Policy Focus Group in EUROGI che ha due obiettivi principali:

  • innanzi tutto, fornire un’opportunità alle donne impegnate a vario titolo nel settore geospaziale europeo di fare rete, stabilire contatti e condividere esperienze;
  • in secondo luogo, sviluppare posizioni politiche che possano essere utilizzate da EUROGI e possibilmente da altre organizzazioni che desiderano promuovere l’uguaglianza di genere all’interno delle proprie organizzazioni, dell’Unione Europea, dell’Europa in senso più ampio e possibilmente oltre.

L’obiettivo è produrre un position paper rivolto ad una audience di decisori.

Il Focus group è aperto a donne e uomini che lavorano nel settore geo-spaziale. Il coinvolgimento è su base volontaria.

La prima occasione di presentazione del Focus group si è avuta con la Conferenza BeGeo 2020 tenutasi online lo scorso 27 ottobre. Dopo una breve presentazione del presidente Eurogi, Hans Breemersch, sono seguiti tre interventi.

Monica Sebillo, attuale presidente di AMFM GIS Italia ha affermato che “It is important to pursue the principle of inclusiveness (of gender, skills and roles), which must always be taken into consideration in order to provoke a fundamental cultural and social change necessary for the goal of gender equality and women’s engagement” (è importante perseguire il principio di inclusività (di genere, competenze e ruoli), che deve essere sempre preso in considerazione al fine di provocare un cambiamento culturale e sociale fondamentale per il raggiungimento della parità di genere e di coinvolgimento delle donne).

Sebbene negli ultimi anni molte donne occupino posizioni di vertice, Marion Murphy, amministratore delegato della Mallon Technology, ha osservato che “women are underrepresented in decision making that shapes the workplace. To attract and retain women in the GI sector, there needs to be greater visibility and representation through leadership roles” (le donne sono sottorappresentate nel processo decisionale che delinea il posto di lavoro. Per attrarre e trattenere le donne nel settore delle IG, è necessaria una maggiore visibilità e rappresentanza attraverso ruoli di leadership).

Per Annelies Van Alphen, di GeoSotlutions, “team’s ability to come up with new, creative solutions can be increased by adding skilled communicators, or people with a different viewpoint. I believe that a good mix of people with different background, gender, interest… can help in building a successful GIS team. A good mix might also help in building a strong network, which also leads to new and interesting opportunities” (la capacità di un team di trovare nuove soluzioni creative può essere aumentata aggiungendo comunicatori esperti o persone con un punto di vista diverso. Credo che un buon mix di persone con background, sesso, interessi diversi … possa aiutare a costruire un team GIS di successo. Un buon mix potrebbe anche aiutare a costruire una rete forte, che porti anche a nuove e interessanti opportunità.

BeGeo è stata anche l’occasione per incontrare altre associazioni impegnate in questo ambito, e da un piacevole incontro dello scorso dicembre, è nata l’occasione di proporre una sessione invitata “Toward a more gender-balanced geoscience and remote sensing world” alla conferenza IGARSS 2021 che si terrà a Brussels il prossimo mese di luglio. La sessione è stata accettata.

Questi i contatti se si è interessati ad unirsi e contribuire al focus group “Women in GI” : monica.sebillo@eurogi.org e bruce.mccormack18@gmail.com.

Il 25 febbraio 2021 si è tenuto un primo webinar, documentazione qui

EUROGI STRATEGIC FRAMEWORK 2020-2024

Nella seduta del 24 Giugno 2020, l’Assemblea Generale ha approvato l’EUROGI Strategic Framework 2020 – 2024.

Frutto di un lavoro di mesi da parte dei membri dell’ExComm, il piano nasce dall’esigenza di dover ri-orientare la mission di EUROGI per accrescere sostanzialmente il suo valore per i suoi membri e per tutta la comunità geospaziale europea. Sono state apportate importanti innovazioni alla struttura interna, tra cui la rimodulazione del sistema dei Portfolios e l’istituzione di Focus Group.

Monica Sebillo (Presidente di AMFM GIS Italia) ha acquisito la leadership del Membership Portfolio.

Per ulteriori dettagli http://eurogi.org/eurogi-strategic-framework-2020-2024/

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