Conferenza AMFM 2018
Geospatial Digital Transformation: la chiave di successo per la rivoluzione industriale 4.0 verso la Società 5.0
5 Luglio 2018 – Sala del Carroccio – Via del Campidoglio, 1 – Roma
Con il patrocinio di:
Parlare di Digital Transformation è sempre più attuale e necessario. Lo abbiamo riscontrato nel corso dell’EUROGI Members Meeting sul tema “Geospatial & Digital Transformation key for Industrial Revolution 4.0 and Society”, evento realizzato da AMFM GIS Italia il 26 aprile scorso presso il Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Salerno.
Partendo da cosa si è fatto e da cosa si sta facendo, alcuni tra i principali protagonisti dello scenario nazionale – AgID, ISTAT, ISPRA, l’Università, ESRI Italia, Almaviva, Planetek e Studio Sit – hanno illustrato lo stato dell’arte italiano in questo ambito. La lezione appresa al termine dei lavori è stata focalizzata su due aspetti fondamentali: la reale dimensione che deve assumere questo fenomeno e il ruolo strategico che rivestono al riguardo le competenze digitali, con particolare attenzione al mondo dei geodati.
Le complesse azioni intraprese da AgID nel Piano triennale per l’ICT sono una testimonianza dell’ampio contesto nazionale che viene impattato dal raggio di azione della digital transformation. L’ecosistema include la Sanità, lo Stato Sociale, la Scuola, la Mobilità, per citarne solo alcuni, e il modello di interoperabilità assume un ruolo fondamentale per far dialogare istituzioni, tecnologie ed utenti. È necessario che risulti evidente che parlare di digital transformation significa uscire dai confini puramente tecnologici dell’evoluzione digitale. È vero che qualsiasi discussione fatta sui key topic della digital transformation non può prescindere dalle quattro tecnologie abilitanti, la cosiddetta Third Platform – mobile, cloud & big data analytics, social media, Internet of Things (IoT). Tuttavia, è fondamentale che la tecnologia venga considerata come strumentale a questo obiettivo, poiché il cuore della digital transformation deve essere una visione a medio-lungo termine, basata su un approccio ampio e multi-culturale dove anche altri fattori devono entrare in gioco, come ad esempio la comunicazione, la governance, l’informazione.
Un altro aspetto importante è legato alle competenze digitali. Alla velocità del cambiamento non sempre corrisponde la capacità di formare competenze adeguate. Tenere il passo richiede un processo di polarizzazione delle professioni e quindi la richiesta di specifici livelli di skill, a cui ancora non si è in grado di dare una risposta strutturale. In questo caso, è necessario innanzi tutto prendere consapevolezza di questo ostacolo affinché si intervenga con un reale processo di trasformazione. Le scuole professionalizzanti e le Università dal canto loro stanno già da tempo mettendo in campo risorse per incrementare la loro offerta formativa e adeguarla ad una domanda nuova del mercato del lavoro attuando un processo di innovazione che è implicito nella loro stessa missione. Le Istituzioni invece, così come il settore privato, hanno avuto in passato un forte effetto trainante ma oggi scontano un ritardo che, sebbene motivato da cause diverse, incide significativamente sui processi di digital transformation. Di fatto, la ricaduta effettiva di questi processi tarda a produrre i suoi effetti per una serie di limiti riscontrabili nella mancanza di un piano strutturato di reclutamento e di sviluppo delle competenze.
Questi sono alcuni dei gap ancora da colmare e che rappresentano dei mattoni importanti per costruire innovazione – obiettivo finale di questa rivoluzione – in ogni tipo di organizzazione e aspetto della società umana. Di fatto, il grande impegno (e i tanti investimenti) che le Istituzioni governative e pubbliche, la ricerca scientifica e il settore privato hanno messo e continuano a mettere in campo per alimentare questa evoluzione digitale non possono rappresentare dei silos ai quali si chiede di avere un effetto di disruption, di rottura appunto con il passato nelle fasi finali del processo generale. Occorre comprendere che abilitare la digital transformation significa impattare anche sulle attività che attengono alla sfera personale e privata della vita quotidiana di ciascun individuo.
Di digital transformation continueremo a parlare alla conferenza annuale di AM/FM GIS Italia in programma a Roma il 5 luglio prossimo. L’evento sarà l’occasione per capire come il concetto di “Società 5.0” – una nuova società intelligente che aiuta a risolvere i problemi sociali piuttosto che semplicemente migliorare la produttività – sia fortemente connesso a quello di digital transformation. L’uno non può prescindere dall’altro, poiché i benefici dell’informatizzazione e delle nuove tecnologie saranno inizialmente presenti nella sfera industriale del paese, ma andranno incentrati e indirizzati verso le persone.
Ne parleremo con l’Assessorato Roma Semplice, AgID, ISPRA, CISIS, ESRI Italia, Consiglio Regionale della Campania.
La partecipazione alla Conferenza è aperta e gratuita.
Con il contributo di
Programma e interventi
9.30: Accoglienza partecipanti
10.00: Indirizzi di saluto
Monica Sebillo (Presidente AMFM GIS Italia)
Flavia Marzano (Assessora Roma Semplice)
10.40: “L’informazione geografica a supporto della trasformazione digitale” Antonio Rotundo (Agenzia per l’Italia Digitale)
11.00: “I dati geografici per la PA digitale, l’attività del CISIS” Virgilio Cima (CISIS)
11.20: “Da Digital a Social, da Regional a Geospatial: la Transformation nel Parlamento della Campania” Giuseppe Ferretti (Consiglio Regionale della Campania)
11.40: “Roma Capitale, la partecipazione come metodo per la trasformazione digitale” Nello Iacono (Assessorato Roma Semplice)
12.00: “Il programma Copernicus a supporto della digital transformation” Bernardo de Bernardinis (Delegato nazionale Copernicus)
12.20: “La piattaforma Esri per la Digital Transformation del settore Utility” Michele Ieradi (ESRI Italia)
12.40: Conclusioni e Attività future: a cura di Sergio Farruggia e Calogero Ravenna (AMFM GIS Italia)